Pietro Cascella

Pietro Cascella Scultura in bronzo

1921 – 2008

Tra i più grandi scultori del Novecento italiano, Pietro Cascella inizia la propria carriera artistica nel 1943, partecipando alla IV Quadriennale di Roma e nel 1948  alla Biennale di Venezia.

Assieme al fratello Andrea, Pietro  lavora la ceramica nella fornace di Valle dell’Inferno e la sera, frequenta l’Osteria Fratelli Menghi, che nel dopoguerra fu uno storico luogo di incontro della giovane cultura romana.

Negli anni Cinquanta realizza i mosaici per la sala del Cinema America di Roma. In questi anni, Cascella  inizia progressivamente ad orientarsi verso la scultura e sotto l’influenza dell’artista cileno Sebastian Matta, assorbe ed elabora i temi del surrealismo in un linguaggio plastico di grandi volumi. 

Nel 1956, partecipa per la seconda volta alla Biennale di  Venezia e un anno dopo, vince il concorso per il Monumento di  Auschwitz eretto nel campo di Birkenau.

Negli anni Settanta ed Ottanta, fino alla sua scomparsa, Cascella intensifica l’attività della scultura con progetti monumentali di dimensione urbana, spesso portatori di impegno civile: l’Arco della Pace di Tel Aviv (1971), il Monumento a Mazzini di Milano (1974), quello alla Resistenza, Bella Ciao, di Massa (1979), i Due  Carabinieri  caduti, di Monteroni  d’Arbia (1983) e ancora, la Fontana la Nave di Pescara (1987), la Porta della Sapienza di Pisa (1994). Il marmo e la pietra sono stati i suoi materiali prediletti.