Alì Traoré nasce in Senegale e scompare prematuramente dopo aver vissuto in Italia e negli Usa.
“Africa (1991) rappresenta la famiglia che, lo scultore senegalese Traorè, declinando una memoria picassiana, ha dedicato all’idea di unità. Le bocche della donna e dell’uomo sono rivolte verso l’alto, il bimbo disteso tra i loro corpi, come a tenerli insieme, racchiudono l’essenzialità primigenia della comunità: la coppia e il suo futuro, segno della vita. Lo scultore, “ambientalista rivoluzionario panafricanista” come ama definirsi, ha voluto affidare al linguaggio arcaico, proprio della sua terra, il destino di una auspicabile nuova era: quella della solidarietà” (Massimo Bignardi)